E. Bach ha segnato con i suoi 38 rimedi floreali la storia della Floriterapia, costituendo un sistema completo per il riequilibrio psico-energetico della persona; ma negli ultimi decenni nuove linee floreali stanno attivamente contribuendo allo sviluppo della consapevolezza spirituale, in modo sempre più ampio e focalizzato: esempi ne sono le Orchidee dell’Amazzonia, i Fiori Himalayani, i Fiori Alaskiani, o i californiani The Range of Light.
E’ iniziata infatti già da tempo a diffondersi tra i ricercatori, soprattutto stranieri, la spinta ad identificare fiori in grado di favorire qualità, capacità e consapevolezze più propriamente spirituali come ad es. i sensi sottili, la connessione con la dimensione angelica, l’equilibrio dei chakra, il superamento di blocchi karmici, …
Ognuna di queste nuove linee floreali affronta aspetti significativi del viaggio spirituale che, per usare una metafora, non sempre è “rose e fiori”.
La Qabbalah parla dei “rischi” per il viaggiatore spirituale, usando termini come “tuoni e fulmini” (ben noti ai fiori), per indicare quegli aspetti dell’ego o quelle forme-pensiero che durante il percorso spirituale la persona scopre in se stessa e che costituiscono dei veri e propri ostacoli all’innalzamento della sua coscienza.
In questa nuova frontiera della Floriterapia, recentemente si è inserita anche una linea italiana, I Fiori della Via, 22 essenze spirituali derivate da fiori di alta quota, presenti sulle Dolomiti e su altre montagne della catena alpina.
Ad essi ed alle loro proprietà ho dedicato un libro “Essenze Spirituali Alpine” (Libreria Al Segno Ed- Pordenone 2014).
Questi Fiori sembrano proprio saperla lunga sui “tuoni e fulmini” tanto rischiosi nel viaggio spirituale, visto che per giungere in vetta, hanno incontrato, durante le diverse ere, tutti e veramente tutti i famosi “guardiani della soglia”: neve, vento, ghiaccio, aridità, raggi ultravioletti, frane, smottamenti e pure le glaciazioni, ovvero ogni possibile “cambiamento climatico repentino e non”, a cui hanno dovuto far fronte (e continuano a farlo nel loro pur breve periodo di fioritura annuale).
E si sono attrezzati di strategie, forze, capacità straordinarie, che permettono loro di resistere, vivere, proliferare in condizioni ambientali molto ostili e severe.
E sono lì, sulle più alte vette, con un messaggio semplice ed al contempo potente:
la forza, il coraggio, l’impulso vitale e fiducioso di affrontare OGNI CAMBIAMENTO!
Perchè, tutto sommato, gran parte delle difficoltà egoiche, alias “rischi per il viaggiatore spirituale”, sono legate ad un’unica paura, declinata in migliaia di variazioni o frequenze:
LA PAURA DEL CAMBIAMENTO!
Tra I Fiori della Via, ce ne sono alcuni che svolgono in montagna il compito di piante pioniere e stabilizzatrici. Si propagano verso macereti a forte rischio di frana, incuranti del pericolo, mettono radici avvolgendone il sasso, e quando hanno “posto in sicurezza” la zona, altre piante possono insediarsi, grazie al loro lavoro creativo e di preparazione del “terreno”.
Una modalità che la Natura adotta per espandere la vita fino ai margini più lontani e che si fa, attraverso questi speciali Fiori, metafora di ciò che più viene richiesto al viaggiatore spirituale:
la forza di andare al di là dei consueti orizzonti della sua vita, la forza di scoprire nuovi orizzonti del suo essere.
I Fiori della Via accompagnano in modo dolce la persona lungo questo viaggio verso la cosiddetta “coscienza spirituale”: lo stato dell’essere in cui si riconosce e percepisce la propria vera essenza e si vive lo stato di unione-connessione con tutto ciò che è; in un certo qual modo>
la vetta della montagna.
Altri Fiori, per quanto minuscole siano le loro dimensioni, si occupano di “ecologia dell’ambiente”: svolgono infatti azione di fito-depurazione e rimozione dei metalli presenti nel suolo, o adottano comportamenti “mutualistici” a livello di comunità floreale, contribuendo alla diffusione accelerata di sostanze nutritive o inibendo la proliferazione di funghi patogeni.
Esempi mirabili di qualità che, rapportate “per similitudine” al percorso spirituale, segnalano il potenziale “purificatore” della pianta o, ancor più, la capacità di operare con lo spirito nella materia.
La possibilità di “manifestare”, operando con lo spirito nella materia, è un’attitudine coltivata da più d’uno dei Fiori della Via: questo aspetto del cammino di elevazione della coscienza umana, è uno dei banchi di prova più ostici per il viaggiatore spirituale.
La lezione del “chiedi e ti sarà dato”, pur nella sua spiazzante semplicità, richiede consapevolezza, allineamento spirituale, capacità di programmare nell’anima, unione di cuore e mente, discernimento anche nella decodifica dei messaggi spirituali, dato che non sempre, quelli che ci arrivano (x es. in meditazione) sono la luminosa espressione del Sè Superiore.
I Fiori di alta quota “sembrano” conoscere bene quelle “strizzatine d’occhio” del nostro ego, che ci fanno prendere “lucciole per lanterne”, catapultandoci ad es. in progetti o “missioni”, mirabili senza dubbio, ma sostanzialmente ben poco evolutivi per la nostra autentica essenza.
Un depistaggio spirituale tipico di chi non ha ancora superato il “demone del falso obiettivo” (uno dei vari guardiani della soglia), configurazione energetica nutrita dai condizionamenti pregressi, che ci impedisce di vedere e di trovare la nostra vera strada e di sentirci liberi.
Per ogni passaggio del viaggio spirituale, le essenze alpine di questa nuova linea italiana si propongono sempre nel loro semplice messaggio:
“sii tutto ciò che sei veramente, in libertà, autonomia, indipendenza”.
Questa dolce esortazione diventa, attraverso le loro proprietà:
-) scoperta della propria percezione extra-sensoriale; ben 6 essenze dei Fiori della Via contribuiscono a risvegliare i sensi sottili latenti in ciascuno di noi
-) scoperta della matrice di tutti i conflitti interiori, riconoscendo il senso ed il valore di ogni esperienza vissuta, con Fiori che lavorano non solo sul karma della persona ed i suoi programmi incompleti, ma anche sul potere interiore, il senso di umana fratellanza e l’espansione dell’amore
-) capacità di plasmare la propria vita, nell’unione di cuore e mente, con la consapevolezza che l’energia segue “il pensiero-consapevolezza”; una proposta di vari Fiori della Via per programmare e realizzare il nostro miglior destino
-) comprensione dello scopo, del significato della propria vita e scoperta del “Regno Divino” dentro di sè: più Fiori di questa linea ci accompagnano nel riconoscimento dell’illimitatezza della nostra essenza interiore
-) apertura della coscienza all’Unità, alla Compassione del cuore, e connessione con la Forza cosciente divina che permea tutto l’Universo: non potevano mancare, in montagna, fiori che ci aiutassero a percepire e vivere l’unione con tutto ciò che è, poichè essi sono veri “maestri” di tale sublime visione
Con questo innovativo contributo alle esigenze spirituali dell’uomo moderno, I Fiori della Via costituiscono non soltanto una risposta tutta italiana per aprire la coscienza alle Dimensioni superiori dell’essere, ma rappresentano anche un’elevata testimonianza del valore straordinario della flora di alta quota, trasmettendo al contempo la potente energia delle nostre montagne.
Una segnatura che è stata confermata sia dalle testimonianze di quanti li hanno già sperimentati, sia da test quali la macchina Kirlian e la più recente GDV Camera Pro, come si può vedere in queste immagini del campo d’energia (più vicino al corpo fisico), prima e dopo uno dei Fiori della Via.
SENZA FIORE
CON UN FIORE DELLA VIA
I due test evidenziano il contributo spirituale del fiore (colore bianco-frequenza colore/ corrispondente a stati di coscienza molto elevati-Aura Video System/foto Kirlian) e l’allineamento-equilibratura dei chakra (GDV Camera Pro). Grazie alle loro considerevoli vibrazioni, queste essenze spirituali alpine sono facili da scegliere, proprio perchè indirizzate a persone che stanno vivendo il proprio risveglio o viaggio spirituale, e quindi aperte come sensibilità al loro azzurro richiamo. Già dalla semplice lettura del libro, è possibile individuare autonomamente l’essenza più favorevole alla fase del percorso spirituale in atto: una scelta che si fa opportunità preziosa per esercitare il proprio intuito, la propria voce interiore, la propria indipendenza, ovvero le qualità indispensabili per ogni viaggiatore spirituale.
Li ho chiamati anche per questo “Fiori della Via”, perchè ognuno di noi possa viaggiare in direzione della Nuova Dimensione d’Essere, attraverso porte capaci di APRIRSI sempre al nostro passaggio.
Paola Sbaiz, floriterapista e ricercatrice in cammino…